venerdì 29 aprile 2011

ANARCHICINI: NEO-MALTHUSIANESIMO (CONTROLLO DELLE NASCITE) ANARCHICO IN FRANCIA, IN SPAGNA , IN ITALIA : PAUL ROBIN (1837-1912), NELLY ROUSSEL (1878- 1922); MADELEINE PELLETIER (1874-1939) ;JEANNE HUMBERT (1880-1986), EUGENE HUMBERT (1870-1944), FRITZ BRUPBACHER (1874- 1945), SAAC PUENTE, EMILE ARMAND (177-1962), SECONDO GIORNI (1885 - ?) ; LUIGI FABBRI (1877- 1935) ; CAMILLO BERNERI (1897-1937) ; GIOVANNA CALEFFI BERNERI ( 1897-1962)


PAUL ROBIN

PAUL ROBIN, oltre ad essere un autorevole esponente di una  pratica educativa integrale e libertaria  ( cfr. post: PEDAGOGIA ANARCHICA) fu, in Francia, il fondatore della “ Lega per la  Rigenerazione umana, che perseguiva  un  programma neo-malthusiano  finalizzato, alla diffusione dei mezzi per il controllo delle nascite nella classe operaia e all’espansione, tra le donne,  di una maternità sempre più consapevole e  consenziente.  Organo di diffusione di tale programma fu, dal 1896,  Régénération .  Nel numero di questo giornale, in cui Robin annunciò il suo ritiro dalla lotta (è bene ricordare quanto questi temi, venivano,  in quei  tempi,  aspramente  combattuti sia dallo Stato che dalla  Chiesa e severamente puniti dalle leggi vigenti) a causa dell’età, egli ribadì comunque la giustezza di questa causa e la continuazione di    Régénération ad opera dei suoi  successori. (cfr. brano)
Brano da commentare: “ … Che i nostri amici non s’inquietino oltre misura, Régénération vive. Il suo programma resta lo stesso: quello di  12 anni fa, così nettamente espresso nei nostri opuscoli e il nostro periodico,   a cui non può darsi una veste letteraria  differente. Un solo cambiamento è sopraggiunto in  una parte dell’amministrazione. La vendita di oggetti d’igiene che si faceva , un tempo, interamente a profitto dell’amministratore si fa ora a  beneficio del lavoro comune, non per arricchirne i capitali, ma per amplificarlo, per diffondere a prezzi più moderati, tra i più poveri, i migliori metodi di igiene sessuale. Questa soluzione, che non è quella che io  preferivo, è stata imposta dalle circostanze. Vi è ora a Régénération, sulla vendita degli oggetti un controllo che , un  tempo, non esisteva. Forse dovrei io approfittare dell’occasione per ricordare che  vi è stato qualche merito, rispetto a 12 o 15 anni fa,  per  parlare e scrivere pubblicamente in linguaggio  franco e serio di soggetti considerati, allora, molto più che oggi, come pornografici.  […]  Régénération, opera collettiva, conserva gli stessi collaboratori, i suoi lettori, i suoi amici, tutti quelli che si appassionano alla grande questione della  prudenza procreatrice, e quelli stessi che sembravano averci abbandonato. Personalmente io  andrò senza tardare  in pensione definitivamente e completamente. I miei  71 anni di età, la mia vita di propagandista, durante più di cinquant’anni,  me lo autorizzano a sufficienza. Io ho la ferma speranza che il giornale  iniziatore, quello di cui la filosofia chiara e coerente si sviluppa da 12 anni potrà continuare senza di me la lotta intrapresa con tanto entusiasmo. …”  (Paul Robin, Declaration, in Régénération , mai 1908)
Bibliografia :   Paul Robin, Declaration, in Régénération , mai 1908 (trovato  accidentalmente su Internet)  (traduzione italiana mia)
                                                                             

NELLY ROUSSEL  (1878-1922) moglie dello scultore Henri Godet , che fu , a detta di Jeanne Humbert, Nelly  Roussel fu una delle prime donne francesi  a rivendicare  pubblicamente il diritto delle donne a disporre liberamente del proprio corpo e a chiedere una politica di controllo delle nascite ,   divenuto, in Francia,  dopo il 1920 un reato punito assai severamente  .  ( cfr. brano) 
Brano da commentare:  “ Proclamiamo dunque arditamente che il neo-maltusianesimo è parte del femminismo., e che ne costituisce il primo capitolo. Proclamiamo la nostra volontà, non di restare sterili  ( anche se ciò per noi, contro l’ingiustizia sociale, è un  incomparabile mezzo di lotta) ma di fare intervenire la coscienza e la Libertà nella più grave delle nostre  azioni di donne. Tra le nostre rivendicazioni non vi è nulla di più nobile, di più legittimo, di più utile..”( conclusione di, Nellie Roussel,  Femminisme  et malthusianisme, 1910)
Bibliografia:  cfr. Nelly Roussel (1878-1922)- Penser libre, le site des amis  d’André….  In  http://penselibre.org/spip.php?article94  (traduzione italiana mia)
 
 Allo scoppio della prima guerra mondiale  Nelly Roussel si oppose   con fermezza contro l’intervento bellico della Francia.  La sua  morte nel 1922 impedì la reallizzazione del suo desiderio di dare vita a un “Fronte  unico delle donne ".  In favore dell’emancipazione femminile e sul problema della prostituzione  della donna scrisse numerosi libri e articoli di giornale  (cfr. brano) 
Brano da commentare : “ Nessuno più di me – voi forse lo sapete – è  una partigiana della libera unione.  Ma “ libera unione” non è  disgraziatamente sinonimo di “unione illegale”. L’unione veramente libera – basata unicamente sull’amore e non avendo altra ragione di essere  che quello – l’unione ideale che noi sogniamo e per cui noi lavoriamo con tutte le nostre forze per renderlo un giorno realizzabile, quell’unione là non esiste, non può esistere attualmente per la donna, o quantomeno  per la maggior parte delle donne.  Perché , anche voi sapete come me ,  che non esiste quasi nessun mestiere , in cui ella possa, neanche con il lavoro più  accanito (acharné),  provvedere ai propri bisogni e a quelli dei propri bambini. E’  questa la causa del la sua schiavitù,  sono forse  meno efficaci le catene legali, l’ingiurioso articolo del codice che prescrive l’obbedienza, che la necessità in cui ella si trova , nuove volte su dieci, di ricorrere a un uomo che l’aiuti a vivere e che spesso abusa della sua situazione per umiliarla ed asservirla.  Matrimonio regolare, unione  illegittima , o “galanteria” … in fondo è sempre la stessa cosa per la donna,  sempre  la stessa situazione, sia pericolosa che umiliante :  consegnare il proprio corpo all’uomo in cambio del pane quotidiano. Se l’amore si inserisce nel  “foyer” è per caso o  come eccezione. E bene , è questo che non vogliamo più” ( Nelly  Roussel , Femminisme,  in Le libertaire,  febbraio  1904) .
Bibliografia:  in  http://fr.wikipedia.org/wiki/Anarcha-feminisme , traduzione italiana mia
                                                                                 


MADELEINE PELLETIER (1874-1939) prima donna francese a laurearsi in psichiatria,  lottò  per l’emancipazione delle donne, per il controllo delle nascite e per il diritto di abortire. Durante la I guerra mondiale  lavorò, come medico,  nella Croce Rossa Internazionale. Si vestiva con abiti maschili  perché rifiutava il concetto di “femminilità” così come era stato concepito all’interno di una società maschilista. Sue sono le seguenti parole: “ Farò mostra del mio seno quando gli uomini adotteranno un tipo speciale di pantaloni per mostrare il loro….”.  Si autodefinì " femminista" pur precisando che  si considerava tale avendo una concezione post-rivoluzionaria della donna (cfr. brano)
 Brano da commentare:  " Ma io resto femminista. Io lo resterò sino alla mia morte. Benché io non ami le donne così come esse sono non più di quanto ami il popolo così come esso è. Le mentalità di schiavi mi ripugnano " ( parole di Madeleine Pelletier in Celine  Beaudet, Les milieux libres.... )   
Bibliografia:  in Céline Beaudet,  Les milieux libres. Vivre en anarchiste à la Belle Epoque en France)  Les editions libertaires, 2006, p. 161-162 . 

Nel  1939 Madeleine Pelletier  fu arrestata  con l’accusa di avere fatto abortire gratuitamente alcune pazienti nel suo  ambulatorio privato. Fu fatta passare per pazza  e rinchiusa in   una casa di cura per malattie mentali, dove, colpita da una grave depressione, morì . 
                                                                           


JEANNE  HUMBERT (1880-1986), ( nome da ragazza : Jeanne Rigaudin)  lottò , dai primi anni del  XX secolo, assieme al marito  EUGENE  HUMBERT (1870-1944), a  NELLY ROUSSEL , MADELEINE PELLETTIER (cfr. infra post "LES MILIEUX LIBRES 1) ed altri/e  per la diffusione dei metodi contraccettivi e  per il diritto all’aborto inteso come diritto delle donne all' autodeterminazione  del proprio corpo. Il 23 luglio del 1920 fu votata, in Francia, su iniziativa dei partiti conservatori e reazionari, una legge che vietava la propaganda di ogni tipo di contraccezione   e rendeva  l’aborto un reato .  A questa legge seguirono ben presto  le pene giudiziarie e carcerarie previste contro chi infrangeva quella legge.  Jeanne Humbert e suo marito, Eugène, furono tra i primi  neo-malthusiani  ad essere  arrestati ( marzo 1921) e messi in prigione.  Jeanne Humbert , in attesa della condanna, fu inviata nel carcere di Saint- Lazare , ( detta anche Saint Lago) , un antico lebbrosario medievale , trasformato in carcere  nel 1793 e infine  in ospedale/prigione femminile, tenuto dalle suore della Congregazione di Maria/Giuseppe.  Nel 1932 raccontò questa sua esperienza carceraria a Saint-Lazare , nel suo libro "  Le Pourrissoir" . Sebbene  la  situazione di Jeanne Humbert fosse relativamente migliore di quella delle già condannate, essendo lei ancora, provvisoriamente, in attesa di condanna, fu tanto il dolore e la sofferenza,  oltre a vari fenomeni di corruzioni ed abbrutimento, imperversanti in quel luogo, che quando anni più tardi quell’edificio fu demolito,  Jeanne provò un intenso sentimento di gioia. (cfr. brano)
Brano da commentare: “ Saint Lazare! Saint-Lago, come dicevano  nel loro “argot” le prigioniere, le vili donnaccie del bitume, le grandi dame di mondo che avevano soppresso degli amanti infedeli, le donne d’affari  (ree di )  fallimento fraudolento, sino alle tedesche , che poco galantemente vi furono  internate durante la guerra del  1914-1918. Saint Lago non vi sarà più e tanto meglio, perché vi è qualcosa di peggiore dei criminali, sono le prigioni odiose, e Saint Lago ne era una con i suoi corridoi oscuri, le sue celle che proibivano il sorriso, la sua sporcizia ripugnante  e il suo regime così dolce che la ghigliottina ! […] Non fu senza fatica che si decise di demolire questo cimitero vivente di donne colpevoli, di cui nessuna tuttavia meritava questa morte lenta . […]  Infine nel 1933 si dette il colpo di piccone liberatore e i lavori seguivano il suo corso quanto sopravvenne la guerra. Questi lavori  sono ricominciati. Nel 1941  Saint-Lago avrà vissuto. E in questo luogo che vide tanti peccati e lacrime, sorgerà  un radioso  giardinetto pubblico.  ( estratti da  Jeanne Hubert in  La semaine n. 7 del 29  agosto 1940. )
 Bibliografia: in http://prisons-cherche-midi-mauzac.com/des prisons/saint-lago-aura…. . La traduzione è mia ed è bene  consultare , per chi lo conosce, anche, l'originale francese. 
                                                                                  

Infine dopo il processo  e la  condanna a 2 anni di prigione e a tremila franchi d’ammenda , Jeanne Humbert fu trasferita al carcere modello di Fresnes ,  costruito nel 1900, tenuto da laici  e che nonostante la sua pretesa “modernità” prescriveva per le detenute l’ uso di una “cagoule “ (una sorte di cappuccio , che nascondeva quasi completamente il volto) quando si era fuori dalla cella e durante visite in parlatorio.  (cfr. brano)
Brano da commentare: “  Una domenica, inghiottita la sua “zuppa ai nervi di vacca”, una sorvegliante – Jeanne  sapeva che era comunista – con una faccia allegra , gli annunciò che aveva una visita. Abbassando la  sua “cagoule” , ella  si precipitò  al parlatorio, una fila  di gabbie a grate, e riconobbe subito la voce della sua piccola Lucette, che  ella credeva a Nancy, presso la madre di Humbert. L’anziana signora, nell’impossibilità di esibire un legame ufficiale con jeanne, aveva dovuto restare fuori, malgrado le sue proteste. La bambina non potè abbracciare la madre, il regolamento non lo permetteva; ella si spaventò della “cagoule” che Jeanne non doveva togliere. Dopo qualche minuto su ordine della sorvegliante, bisognò separarsi e Jeanne rientrò nella sua cellula , ubriaca di gioia e di dolore. Il suo stoicismo, la sua certezza di compiere una missione l’aiutavano abitualmente a sopportare l’iniquità della  sua condizione di prigioniera. Quest’incontro inatteso con la sua bambina tanto amata, privata da quasi due anni dei suoi genitori, la immerse  nella disperazione prima di sprofondare in un sonno da animale spossato . “ (   Roger-Henri Guerrand et Francis Ronsin, Jeanne Humbert et la lutte pour le contrôle des naissances , Spartacus, 2001 )
Bibliografia: Roger-Henri Guerrand  e  Francis Ronsin , Jeanne Humbert et la lutte pour le contrôle des naissances, Spartacus, 2001 pp. 84 –85

 
In "Sous la cagoule " scritta nel 1933, Jeanne Humbert stessa  offre una preziosa  testimonianza , oltre a quanto aveva già rivelato un anno prima,  nel Le Pourissoir sulle disumane condizioni di  "vita" carceraria.  Negli anni trenta e quaranta Jeanne Humbert  si impegnò attivamente, anche dopo la  morte in prigione del marito avvenuta  nel 1944, nel movimento pacifista e nelle lotte a favore dell'obiezione di coscienza . Nel 1981 quando  Jeanne Humbert  aveva 91 anni ed era ancora, sebbene fisicamente indebolita,  attiva  intellettualmente,  il regista Bernard Baissat realizzò il documentario “ Ecoutez Jeanne Humbert” .  Nel loro libro   Jeanne Humbert et la lutte pour le contrôle des naissances, Roger-Henri Guerrand  e  Francis Ronsin si soffermano sul successo di quell’evento e sul come esso si  ripercosse su di lei (cfr. brano)
 Brano da commentare: “L’ azione umanitaria di Jeanne Humbert , per molto tempo, non fu onorata ( saluée), che negli ambienti libertari e attentamente seguita solo dai poliziotti e dai giudici. Il suo valore (ampleur) non sarà che debolmente e tardivamente riconosciuto.  Jean Maitron ricorse a lei per completare la sua tesi sulla storia del movimento anarchico in Francia e per la redazione di  molte  schede ( notices)  del suo Dictionnaire biographique du mouvement ouvrier, nel quale lei figurerà ben presto a fianco di suo marito. Ella ebbe diritto a un breve articolo in Libération . Degli studenti scoprirono il suo indirizzo e vennero a raccogliere i suoi ricordi sulle grandi figure del movimento libertario, del femminismo e del pacifismo. I documenti che lei prestava  loro non sempre le erano restituiti e lei era molto raramente informata della pubblicazione dei loro lavori.  Poi, gli autori di questo libro pubblicarono le loro ricerche sulla storia del movimento neo-maltusiano e delle  opposizioni alla liberta della contraccezione.  Nel 1980 Bernard Baissat , allora giovane cineasta, realizzando  Ecoutez Jeanne Humbert, le consacrò la seconda parte del vasto panorama del pensiero libertario , di cui lei perseguì  l’ edificazione. Questo film fu applaudito in  parecchi festivals, nei convegni e nei meetings, fu premiato dal Centro Nazionale del cinema, diffuso dalla televisione della  Svizzera Romanda – alle 20h50! – ma  nessun canale della televisione francese  trovò un orario conveniente alla sua programmazione.  […] Nel  settembre del 1982, durante il Congresso dell’ associazione  nazionale dei centri di interruzione della gravidanza e contraccezione  (ANCIC) , Jeanne Humbert ricevette un’accoglienza calorosa e il film di Baissat fu applaudito. Quelli che l’hanno vista quel giorno sono stati testimoni della sua gioia  di ritrovarsi tra  gli operatori sociali e medici che, non contenti di denunciare le gravi insufficienze della legge Veil, osavano agire a dispetto dei suoi ordini tassativi. … “ E’ quest’ apatia delle  grandi masse  ( grand nombre) che era, infatti, la principale  ragione della sua amarezza. A quelli che le facevano notare che essa infine non aveva ottenuto che delle vittorie, che la natalità  era fortemente diminuita … che la contraccezione e l’aborto erano legalizzati … che dopo il 1914 i coscritti non erano più partiti con  noncuranza e  incoscienza e che certamente  non  partirebbero mai più …. Che l’obiezione di coscienza era stata riconosciuta e il suo statuto molto migliorato, che i nudisti avevano imposto la loro presenza sulle spiagge, che la pudicizia ( pudibonderie)  e l’ipocrisia  sessuale  arretrano  ogni giorno … lei amava rispondere : Noi ci siamo battuti per loro e noi li abbiamo  conquistati, o lo  Stato ha concesso loro molte cose, quando ha ritenuto che non vi era alcun pericolo a farlo. Essi non  si muovono  mai , oppure così lentamente. Essi prendono senza rendersi conto ( savoir)  di quanto è costato. Essi non sono sostanzialmente cambiati. Credete voi che essi si solleverebbero  se tutto venisse  loro ripreso,  pezzo per pezzo.  ? Noi dobbiamo  tuttavia continuare a batterci, perché domani, forse, o più tardi, cosa importa, essi si risveglieranno, è inevitabile ! “  ( Roger Henri Guerrand  e Francis Ronsin, Jeanne Humbert et la lutte pour  ….)
Bibliografia: Roger-Henri Guerrand  e  Francis Ronsin , Jeanne Humbert et la lutte pour le contrôle des naissances, Spartacus, 2001 pp. 184 –185 - 186
 
                                                                                       


EUGENE HUMBERT (1870-1944). Aderì , ancora giovanissimo,  al movimento anarchico ed entrò presto in contatto con alcuni anarchici assai noti come Jean Grave, Elisée ReclusSebastien Faure ed altri. Nel 1902 conobbe, tramite Paul Robin, le idee neo-malthusiane e divenne amministratore  de La ligue de la Regeneration Humaine sino al 1908 .Humbert fondò, con l’aiuto della sua compagna Jeanne Rigaudin,  un suo  proprio giornale La Generation  Consciente (che ispirò più tardi una famosa rivista spagnola dalle stesso nome, cfr il post “ LA RIVOLUZIONE SESSUALE - 2). Durante la guerra del 15-18 Eugene Humbert evitò di essere arruolato trasferendoi in  Spagna, insieme a Jeanne e alla loro figlia Lucette, , per tutta la durata del conflitto..  Ritornati in Francia Eugene e Jeanne furono più volte  messi in prigione  per  le loro idee e  pratiche neo-malthusiane, .  Nel 1931 Eugéne  fondò un nuovo giornale chiamato La Grande Reforme che cessò le pubblicazioni all’inizio della II guerra mondiale. Durante il governo di Vichy  Eugene Humbert   fu  rinchiuso nel carcere di Amiens e morì  in quella città nel 1944 in seguito a un bombardamente aereo nell’ospedale , dove era provvisoriamente  in cura.
Brano da commentare: A dispetto del divieto sprezzante lanciato dalle religioni, particolarmente la religione  giudeo-cristiana, sugli organi genitali e sui rapporti sessuali – unioni vergognose, malattie  vergognose – l’importanza  di questi nella formazione degli individui, nelle loro relazioni, risulta evidente ogni giorno davanti agli occhi di pensatori illuminati come a quelli degli uomini liberati da dogmi  caduti in disuso.  Ci si domanda in seguito a quale aberrazione dello spirito , per timore di quale “tabù “ le generazioni passate hanno potuto  trascurare lo studio franco e razionale degli organi e delle funzioni che presiedono alla trasmissione della vita, alla cosa più grave che forma, con la conservazione della vita, i due poli attorno ai quali gravita ogni materia animata.? Senza dubbio la nozione di “peccato” che i moralisti religiosi hanno collegato alle relazioni amorose, soprattutto all’atto della  copulazione, ha contato molto nel mantenimento dell’ignoranza voluta e  paurosa   in cui si sono compiaciuti i nostri antenati..”  (Eugéne HumbertSexologie” in Encyclopedie  Anarchiste di Sebastien Faure (1934-1935) )
Bibliografia : Eugéne Humbert, Sexologie in http://encyclopedie-anarchiste.org/articles/s/sexologie.html
Pur condividendo molti dei temi che Eugéne e Jeanne Humbert hanno, con grandi sacrifici e sofferenze personali, divulgato negli anni 20 e 30 del XX secolo, come   il controllo delle nascite, l’eutanasia e  anche l’aborto in nome del diritto all’autodeterminazione del proprio corpo e  di una “maternità libera”, devo però precisare, che  sempre nell'articolo di Eugéne Humbert Sexologie  ho riscontrato, se ho capito bene,  una   proposta “eugenista”, a mio parere,  assolutamente inaccettabile, da tutti i punti di vista e in particolare modo da quello libertario ,  sulla sterilizzazione forzata  di individui definiti “tarati “ e "anormali". (cfr. brani )
Brano da commentare: “..  Par la sterilisation des tarés et des anormaux, par l’application des methodes eugénetiques, l’espéce humaine ira de perfectionnement en perfectionnement jusq’ à un stade d’evolution que nous ne pouvons et n’oserions peut-etre pas prevoir …” ( Eugéne Humbert,  Sexologie, in Encyclopedie Anarchiste opera citata. ) 
Bibliografia : Eugéne Humbert, Sexologie in http://encyclopedie-anarchiste.org/articles/s/sexologie.html
Una tesi ancora più estrema  si trova  anche in un altro articolo della Encyclopedie anarchiste di Sebastien Faure, Prison, firmato da  Eugéne et Jeanne Humbert, dove   si accenna  all' "elimination des tarés, des incurables et des dégénérés " ( cfr. brano)
Brano da commentare: “…. Ma voix s’enfle pour exiger la selection de la race humaine, telle au moins que l’on jugé bon de l’adopter pour la race animale; car il est certain que l’elimination des tarés, des incurables et des dégénérés, établirait l’equilibre nécessaire au mantien de l’ordre social, faciliterait  l’entente fraternelle et la solidarité et diminuerait considérabilment le nombre des malfaiteurs. [...] " ( in Eugéne et Jeanne Humbert  Prison in Encyclopedie  anarchiste )

Tuttavia  nelle righe che seguono tale sconcertante affermazione,   mi sembra alquanto ridimensionata dagli autori :
Brano da commentare: " ... La question des criminels nés: dégénérés mentaux, anormaux; des délinquants anti-sociaux par accidents: traumatisme ou maladies; des fous lucides, paranoiaques, obsédés et asthèniques de toute nature; des incendiaires, des sadiques et des violeurs pourrait etre parfaitement résolue par l'internement dans des asiles où ils seraient traités humainement et soignés en vue de leur relèvement, de leur guérison et de leur réintegration dans la vie en société. "  ( Eugéne et Jeanne Humbert  Prison in Encyclopedie  anarchiste )
Bibliografia : Eugéne Humbert et Jeanne Humbert, Prison in http//www.atelierdecreationlibertaire.com/alexandre-jacob/2008/05/p...  Nota:Data la gravità dell’argomento per timore di interpretare male questi due  brani, non li ho tradotti   in italiano , ma ho lasciato l’originale.  
 
              

FRITZ BRUPBACHER (1874- 1945)  psichiatra svizzero, noto come “medico dei poveri” per la sua  dedizione  alla cura della classe operaia.  Aderì al Partito Socialista Svizzero, nel 1898, distinguendosi per le sue posizioni libertarie.  Questo suo atteggiamento lo spinse ad avere stretti rapporti, prolungati nel tempo, con autorevoli anarchici svizzeri, tra cui Luigi Bertoni,  J… Wintsch e altri.  Fu anche un assiduo frequentatore  , insieme alla prima moglie LYDIA PETROVA KOTSCHETKOVA, del Monte Verità   (cfr. brano)  ( cfr. post  ERICH MUSHAM).

Brano da commentare:  “   Nell’estate del 1907 Lydia Petrova ed  io  andammo ad Ascona in vacanza. Siamo vissuti a  Monte Verità in casa dell’ apostolo della natura Oedenkoven . Non l’adesione al “sistema Oedenkoven”, ma unicamente la stupenda, posizione e la vita in libertà ci avevano sedotti . Ascona a quel tempo non era ancora l’elegante sobborgo di  Berlino, bensì la capitale dell’ Internazionale psicopatica .  […] Erich Musham  ha descritto tutti gli asconesi dei primi tempi in un libretto che rispecchia quel piccolo ma interessante mondo molto meglio di quanto io fossi capace” ( Lascito BrupBachker )

Bibliografia:  in  Monte Verita . Antropologia locale come contributo alla riscoperta di una topografia sacrale moderna , Electa  Editrice 1975 p. 36

 


Dal 1920 aderì al Partito Comunista , da cui fu espulso nel 1933.  Con la sua terza moglie ,PAULETTE BRUPBAKER, (1880-1967  )  e con MARGARETHE FAAS HADDEGER (cfr. post VIOLENZA CONTRO LE DONNE......) ,  si impegnò nelle  battaglie  per la limitazione delle nascite , la legalizzazione dell’aborto l e  per l’educazione sessuale (cfr.   brano)

Brano da commentare: Quando bisogna commettere il peccato ?  “Omne animal post coitum triste – il che vuole dire in linguaggio moderno : l’essere umano è triste dopo avere commesso il peccato originale. Nulla vi è di più falso idi questa sentenza. Quando un uomo o una donna sessualmente famelica (= affamé),  ha peccato ; per parlare,  come la Chiesa, si sente  sacramentalmente bene. Se egli non dorme il sonno del giusto , egli fischia e canta; se è un matematico, fa degli integrali e dei calcoli differenziali ; se egli si chiama Turgheniev , scrive una novella magnifica, chiara come del cristallo ; se egli  dipinge, i suoi quadri  risplendono di luce e se egli è stato Martin Lutero, egli  redige  una conversazione “amical” e piena di vita.  Un peccato ben commesso genera la voglia di vivere .Gli esseri umani che  “peccano” bene sono della nature gaie e gioviali , che non augurano che il meglio per il loro prossimo, e non fanno male a nessuno.  Dell’amore solitario. Si può magiare anche da soli. Ma si ha maggiore appetito quando si è in compagnia. E’ stimolante vedere un altro mangiare. Un buon pranzo è una festa. Con della musica la festa è ancora più bella.  Sono necessari dei fiori sulla tavola, dei quadri gai in una sala da pranzo. Tutto ciò che rallegra il cuore dell’uomo stimola il suo appetito, moltiplica il suo piacere nel mangiare. Succede lo stesso  per il piacere sessuale. Quando la gelosia è giustificata? Per natura l’ uomo e la donna sono probabilmente delle creature molto infedeli , ma i riguardi verso i loro patners così come  motivazioni (= ragioni) sociologiche li costringono  per l’avvenire  come per il presente a rinunciare alle loro tendenze poligame. Questi riguardi verso i loro patners, la rinuncia alle tendenze poligame naturali saranno tanto più facili  se essi saranno legati al loro patner tramite una collaborazione sul piano culturale.  Meno gli amanti avranno scambi culturali più l’uomo e la donna saranno tentati dalla poligamia …”  ( Fritz Brupbacher, Liebe, Geschlechtsbeziehungen, Geschkechtspolitik, 1930) 

Bibliografia: in  Retards des règles. Attitudes devant le controle des naissances et l’avortement en Suisse du debout du siécle aux années vingt. Documents présentes par Ursula Gaillard et Annik  Mahain, Editions d’en bas, 1983, p. 180 s. (traduzione dal francese mia ) 

 

                                                                                     
ISAAC PUENTE


Su questo argomento   bisogna anche segnalare una serie di articoli apparsi ,  tra la fine degli anni  venti e   nel corso degli anni trenta del XX secolo, sulla rivista spagnola Estudios, ( ex Generacion consciente ).  Se, in questo contesto,  vi furono  interventi  ispirati alle più moderne  teorie  eugeniste nord - americane  di quegli anni decisamente favorevoli all’applicazione della sterilizzazione  nei confronti di alcune categorie di persone ( per esempio:   “dementi precoci, affetti da pazzia maniaco-depressiva, epilettici,  degenerati per cause alcoliche, mentalmente deboli e quelli che presentano tendenze criminali molto marcate”) , ve ne furono, per fortuna, altri più cauti sull’argomento, come quello proposto dal dottor ISAAC PUENTE , ( cfr.  infra post  sulla CONFEDERACION NACIONAL DE TRABAJO ) il quale propose, nei casi più estremi  di pericolosità sociale “ l’isolamento in fattorie create appositamente per questo scopo” e soprattutto  la diffusione , sempre maggiore, nella società dell' educazione, del naturismo e della  trofologia. (cfr. brano)
Brano da commentare: “  … “Nella società “utopica” alla cui realizzazione consacriamo i nostri sforzi, queste misure restrittive  sarebbero perfettamente inutili. Il Naturismo e specialmente la Trofologia possono ottenere la rigenerazione fisica molto più di quello che si immaginano quelli che non riescono ad uscire dalla  routine. Fomentata l’educazione della personalità, ampliato il campo della coscienza, le azioni umane non sarebbero denigrate dall’opera dell’incoscienza. La piena Libertà purificherebbe l’ambiente sociale come il Sole il contenuto delle fogne ….” ( Isaac Puente, Eugenetica preventiva in Generacion Consciente , n. 20, marzo 1925)
Bibliografia : in  Mio Andrea,  Cultura Libertaria e Nuova Società. Le riviste spagnole di divulgazione alternativa (1923-1936) .  Università degli studi Trieste. Relatore: Prof. Claudio Venza,  Anno accademico 1996-1997 pp. 253-255  e  pp. 258-259

                                                   
EMILE ARMAND
  Altri , inoltre, rifiutarono risolutamente l’uso obbligatorio  di metodi coercitivi di limitazione delle nascite, tra cui , per esempio, l’autorevole anarchico individualista, EMILE  ARMAND  ( cfr. post  infra EMILE ARMAND, LIBERTAD....) 
Brano da commentare: “….  “ Se io ho disposto che la questione della sterilizzazione si affronti allo stesso tempo delle idee espresse dall’ Eugenetica, è perché intendo che l’una è inerente all’altra.  Che se considerata come tipo di ideale umano, di armonia sociale e di benessere, non si potrebbero fare discussioni, dato che tutti lo vogliamo, ma come metodo da applicare è, sì molto discutibile, perché la sterilizzazione dell’uomo o della donna  imposta dalla legge in nome di determinati principi, sempre sarà un attentato alla libertà e motivo di sconcerto etico. Chi si pretende di sterilizzare? Gli anormali, si dice,  ma i giusti limiti che distinguono il normale dall’ anormale chi li può tracciare al di fuori di  un punto di vista etico? Vorreste che sia la scienza o la  legge, o un dogma qualsiasi? Quindi la sterilizzazione dovrebbe essere generalizzata a tutti quanti, contrari o discordi, e questo sarebbe inconcepibile . […] Per come penso, come principio etico lo difendo e lo propago, ma credo che tutti i problemi che si possono presentare all’umanità bisogna tentare di risolverli con la persuasione e l’accordo, se a questo sono sensibili, però non con imposizioni tiranniche. […]  Si dimentica troppo la parte psicologica e intellettuale che dà valore all’umanità e non si tiene conto, per esempio, della nocività di tutte quelle legioni di uomini sani che provocano il pauperismo e quei crimini dovuti all’abbruttimento, anche qui poterebbe  guardare l’Eugenetica.  L’atteggiamento più prudente, a mio modo di vedere, è favorire che gli individui coscienti decidano con libertà il loro determinismo generale e lasciare che il buon senso e le leggi naturali si incarichino di selezionare tutto quello che è nocivo e  scadente, che danneggia e complica dolorosamente la vita degli uomini”….  ( E. Armand, Importante debate sobre ugenismo y esterilizacion in Estudios n. 68 aprile 1929. )
Bibliografia: in  Mio Andrea,  Cultura Libertaria e Nuova Società. Le riviste spagnole di divulgazione alternativa (1923-1936) .  Università degli studi Trieste. Relatore: Prof. Claudio Venza,  Anno accademico 1996-1997 pp. 253-255  e  pp. 258-259 . Per il titolo " Dibattiti d'altri tempi  "mi sono ispirato al titolo di una  piccola antologia di articoli degli anni ' 20 sul problema femminile contenuto in  Volontà
                                                                           


Risolutamente contraria  alla sterilizzazione obbligatoria  in nome del rispetto incondizionato della  volontà  e libertà individuale fu anche la dottoressa   MADELEINE PELLETIER (vedi sopra)
Brano da commentare:   “ Sempre amante della più grande libertà delle persone, perché credo che al di fuori dello stato di libertà  non si può attribuire a nessuno alcuna responsabilità, io considero che l’Eugenetica e la Sterilizzazione  siano argomenti di sola coscienza e  decisione personali. Si potranno invocare quanti principi si credano utili all’interno delle collettività con l’oggetto di giustificare e sostenere una legislazione, ma si deve tenere conto che, per l’assolutismo che le leggi racchiudono, sempre e mentre  queste leggi non siano già regole nella volontà di ogni individuo, saranno raggirate, saranno violate e saranno non quello che è scritto nel codice, ma quello che gli incaricati di eseguirle e rispettarle,  vorranno che siano …” []  Inoltre che ragioni esistono perché si stabiliscano delle leggi come quelle sulla sterilizzazione obbligatoria? Se è per il fatto della degenerazione fisiologica dell’individuo che si pretende  sterilizzare, risulta un errore perché la degenerazione degli individui è provocata dall’umanità stessa, per una specie di determinismo della volontà di alcuni soggetti che la costituiscono e che la legge non può prevedere.  La degenerazione sociale sicuramente si produce a causa della degenerazione individuale e  questa è più di tutto dominio della volontà di ogni persona.  Ci sono persone che non iniziano a degenerare fino a una determinata età, altre, al contrario, lo sono fino dal sorgere delle loro prime passioni: quello che io vedo è più una questione di  educazione che di vasectomia. Se è  causa dell’eredità, è pure un errore, perché chi può affermare che c’è una trasmissione  corrispondente al fisico e all’intelletto? Forse non si sono visti nascere figli malaticci da genitori sani e, viceversa,  esseri intelligenti da chi non ha manifestato altro che ignoranza e stupidità?  Se è per quella che viene chiamata criminalità, che possiamo dire  davanti al fatto di una società costituita di una forma tale che non solo dimentica di dare un’educazione adeguata e opportune condizioni di vita alle persone che nascono, ma che in nome di iniquità politiche, economiche e morali, risveglia il malcontento,  fomenta l’ipocrisia e mantiene privilegi esagerati ?  Quindi, io intendo che la questione dell’Eugenetica, e della conseguente Sterilizzazione, non possa essere precedente alla questione delle riforme sociali. Come ho già detto, finché gli individui non disporranno all’interno della società nella quale vivono di mezzi  sufficienti per esistere, finché non  gli si concederanno le dovute libertà,  non si potrà parlare di certe responsabilità. Si inizi dunque ad esaminare alcune delle cause sociali che producono  la degenerazione e la criminalità, sostenendo che in luogo di riformatori e prigioni si istituiscano scuole e  classi di artigiani, perché al posto  di miseria ed ignoranza ci siano prosperità ed educazione, allora potremo affrontare l’idea di Eugenetica e di altre questioni. Ma fino a che la società non si riformerà ed i codici non saranno resi più umani, mi sembra che la Sterilizzazione come legge sarà una questione arbitraria.  Senza che per questo io voglia dire che non si  debba praticare l’Eugenetica come convinzione personale, ma che se la società non ha  il diritto di eliminare con un qualsiasi procedimento gli individui  che la  compongono, nemmeno questi hanno quello di dare la vita ad esseri che anticipatamente non possono assicurare le dovute condizioni di esistenza nelle sue diverse espressioni. Se nell’America del Nord sono giunti a stabilire delle leggi  utili alla Sterilizzazione ed a favore dell’Eugenetica, niente testimonia che questo sia un progresso.  Lo spirito di dominazione e la passione per il denaro che là regnano, gli fa comprendere che tali disposizioni gli sono convenienti per riuscire a raggiungere la loro pretesa ed autoritaria egemonia, ma perfino questi  Stati incorrono in gravi discordie sui particolari. ….”  ( Madeleine PelletierImportante debate sobre eugenismo y esterilizacion in Estudios n. 66, febbraio 1929) 
Bibliografia: in Mio Andrea,  Cultura Libertaria e Nuova Società. Le riviste spagnole di divulgazione alternativa (1923-1936) . Relatore: Prof. Claudio Venza, Università degli studi Trieste. Anno accademico 1996-1997 pp. 270-272

Un discorso a parte si deve poi fare per la diffusione del neo-malthusianesimo anarchico  in Italia. Sulla scia del neo-malthusianesimo anarchico francese ( Paul Robin,  Nelly Roussel ed altri)  i principali neo-malthusiani anarchici furono Secondo Gorni , autore del libro  L’arte di non fare figli (1911) “e Luigi Fabbri con il suo libro “ La generazione cosciente “ (1914).
                                                                    
NON HO TROVATO IMMAGINI   DI SECONDO GIORNI , A CUI ISPIRARMI, QUINDI HO MESSO PROVVISORIAMENTE LA COPERTINA DEL LIBRO INCRIMINATO
 
 SECONDO GIORNI (1885 -  ?),    Nacque  a San Sepolcro (Arezzo) e poi con la famiglia si trasferì a San Giovanni Valdarno.  Si racconta, che quando i poliziotti e i carabinieri gli intimavano di dichiarare il proprio nome e cognome, si divertisse nel vederli sbigottiti quando rispondeva " secondo giorni" . Operaio verniciatore,, aderì giovanissimo al  Partito Socialista e si distinse  per le sue posizioni antimilitariste e neo-malthusiane.   Pubblicò la prima edizione  di L’ Arte di non fare figli (1911) , a cui   ben presto, seguì una seconda edizione contro cui,  sulla base di una denuncia da parte di una pubblica sottoscrizione  e da un Comitato della morale Pubblica,  si  svolse , nel 1913, un  clamoroso processo . Sugli esiti del processo ho trovato versioni contrastanti: secondo alcuni gli imputati furono tutti assolti, secondo altri , invece,   Secondo Giorni e il tipografo furono condannati a tre mesi di prigione e a pagare 500 lire di multa. Comunque ciò non impedì  che sino al 1921 uscissero altre sette edizioni dell’ Arte di non fare figli  . Questo manuale , presente in tutte le biblioteche popolari socialiste ed anarchiche spiegandone l’uso, informazioni sulle  principali pratiche contraccetive,  (cfr. primo brano ) ed elencava , tra l’altro i forti disagi individuali e sociali prodotti dall’ allora  morale sessuale  dominante  , secondo cui non si poteva che scegliere " fra la prole sempre più numerosa o l'astinenza  sessuale" . ( cfr. secondo  brano) 
 Brani da commentare: 1) ”Sarebbe ottima abitudine portare in tasca sempre due o tre condoms [sic] e una boccettina col contagocce contenente una soluzione di allume bianco, solfato di zinco e acido fenico. Tenere tutta questa farmacia nelle tasche sembrerà cosa importuna, ma non la crediamo preferibile all’uso di portare con sé il pettinino per i baffi, il bastone da passeggio, il portasigari e via, tutte cose che non preservano da nessun pericolo “ (   tratto da Arte di non fare figli di  Secondo Giorni in Bruno Gambarotta, Torino 1913 Fate l’amore non la prole in  La Stampa, ..... ); 2) Il giovanotto che le circostanze pongono di fronte alla fanciulla ardentemente desiderata, e che egli vorrebbe stringere tra le  sue braccia ; la giovinetta che sente il  suo cuore palpitare sempre più e che cederebbe  ad una stretta … infeconda; l’operaio, che suda e lavora, che soffre ed impreca […]  contro una vita che è invece di dolori, di privazioni […] e per il quale solo il bacio affettuoso della compagna può dar tregua alle asprezze ed alle miserie dell’esistenza; la donna, che , da sola, deve chiedere al lavoro ingiustamente rimunerato il suo sostentamento, cercando spesso e non trovando il concorso benevolo dell’amante o del marito, la quale vorrebbe godere le gioie e le delizie di abbracci e di affetti non solo sentimentali e platonici, ma anche carnali e sessuali; tutti coloro infine che non intendono né sentono il dovere di vivere per una espiazione cervellotica o per scontare i peccati di  Adamo  o di Caino, secondo gli insegnamenti del santo bazar cattolico apostolico romano, ma voglino […] godere un poco di una natura più giusta  che la società; tutti costoro, diciamo, soffrono, degenerano, impazzano e si suicidano se la loro prudenza procreatrice dev ’essere semplicemente astensionista  …" ( Secondo Giorni, L’ arte di non avere figli )
Bibliografia:   Primo brano in  Bruno Gambarotta, Torino 1913  Fate l’amore non la prole ,  La Stampa, 28, aprile, 2013 pp. 38-39 . Secondo brano in  Matteo LoconsoloGenerazione cosciente: La questione neomalthusiana in Italia (1905-1915)  in www.rivista discienzesociali.it/la-questione-neomalthusiana-in-italia/ infra paragrafo 1-3. Cfr. anche Giorgio Sacchetti, Il preservativo del nonno in A Rivista Anarchica anno 28 n. 244, aprile 1998   e Eduard Masjuan, Neomalthusianesimo in Italia: un capitolo della storia dell'ecologismo dei poveri " in Rivista Meridiana  n. 4, 2002,  pp.  199-202 210-215 , in       www.rivistameridiana.it/files/Masjuan_Neo-malthusianesimo.pdf
                                                                              
LUIGI FABBRI
Dal canto suo Luigi Fabbri ( cfr. post LUIGI FABBRI …) , premettendo come d’altronde la maggior parte dei neo-malthusiani anarchici che il controllo delle nasciste, pur  non dovendo venire considerato la soluzione liberatrice per  la classe operaia dallo sfruttamento capitalista  (cfr. primo brano) rappresentava tuttavia per tutti una primaria esigenza di libertà  per tutti  (secondo brano ) e in particolare per la donna  in quanto imprescindibile “condizione sine qua non della  sua emancipazione(terzo brano)
Brani da commentare :  1)  …strano che della gente che vede così bene quali sono i mali sociali […] possa poi pensare sul serio che a  questa abbiano a bastare, per vincere i soli mezzi antifecondativi […]  soltanto la rivoluzione sociale, che esproprii  la classe capitalistica  e metta in comune la proprietà, potrà eliminare dal mondo la piaga della miseria  “ ( Luigi Fabbri, Generazione cosciente  (1914) ; 2)  “ Luigi Fabbri nel suo ottimo libro, che avrebbe meritato ben altro editore, La generazione cosciente 1914)  trattando del neomalthusianesimo in rapporto alla questione sociale scriveva queste assennate considerazioni [...] " La teoria neomalthusiana quasi in ogni suo punto , così chiara  e così inconfutabile ha il suo tallone d' Achille in questa pretesa di poter da sola, o prevalentemente, offrire il rimedio alla miseria.  Molti neomalthusiani sono giunti a questo proposito a formulare delle affermazioni non solo paradossali ma ridicole, che noi non ci sappiamo spiegare se non con la tendenza nei seguaci d' ogni dottrina, di credere in questa nel modo più assoluto ed esclusivo. Non tutto il male sarà venuto per nuocere, però, se l'assolutismo ed esclusivismo dei neo-malthusiani avrà servito a scuotere l'indifferenza generale e a richiamare sul problema della procreazione una più diligente ed attiva attenzione ." ( brano tratto da " La generazione cosciente " di Luigi Fabbri citato da Camillo Berneri in Neo-malthusianesimo e anarchismo  ( 1934-1935)“  3)  Il neo-malthusianesimo è una questione di libertà […] i coniugi e gli amanti devono essere liberi senza essere costretti a rinunciare alle gioie  sessuali, di avere o non avere dal loro amplesso dei  figlioli, e di averne effettivamente  sol quanti ne vogliono .” ( Luigi Fabbri, Generazione cosciente  (1914) ;  4)  [ I moralisti maschi sostengono ]    “che per lei  [la donna) il sacrificio a prò dei figli è un piacere, che il dedicarsi esclusivamente ai figlioli è un suo dovere ecc. ecc. […] [Ma] per lo più  quelle non sono che frasi fatte, per giustificare e difendere l’egoismo maschile e l’oppressione della donna. […] Eppoi
, se la donna ha l’utero per sopportare la gravidanza, ha anche un cervello per pensare, dei sensi per godere tutti
altri piaceri della vita; ed ha quindi all’incirca tanti altri bisogni da soddisfare, tante altre facoltà da esplicare quante ne abbiamo noi uomini “  (Luigi Fabbri,
Generazione cosciente  (1914) 
 Bibliografia: Primo, Terzo e Quarto brano  in  Matteo Loconsolo, Generazione cosciente: La questione neomalthusiana in Italia (1905-1915)  in www.rivista diu scienzesociali.it/la-questione-neomalthusiana-in-italia/ infra i paragrafi 1.2 , 1-3 e 1-5 ; Il secondo brano  si trova invece i Camillo Berneri,   Neo-malthusianesimo e anarchismo pubblicato su Volontà, anno XII n. 9,
 
DONNA LIBERTARIA


Importanti, per quanto riguarda l’Italia, soprattutto considerandoli con gli occhi di oggi, furono anche gli articoli sul controllo delle nascite e il diritto all’autodeterminazione  sul proprio corpo, pubblicati tra il 1912 e il 1913 dalla rivista La donna Libertaria. Periodico mensile di educazione del Gruppo femminile libertario «Maria Rygier», diretta da Amelia Legati (?), i cui tre primi numeri furono pubblicati a Parma e i restanti cinque a Forlì con il nuovo sottotitolo Periodico mensile di propaganda educativa e libertaria femminile, e diretta da Adele Servisi (?), Marzia Rossi (?) e Irma Guidaloni (?), e sotto la responsabilità editoriale di Armando Sintoni. Qui mi limito a citare un brano tratto dall’articolo Per il neo-maltusianesimo, scritto sotto lo pseudonimo “L’amica di Tomasina”, che, tra l’altro,  propone il cosiddetto “sciopero delle pance come rifiuto dello sfruttamento capitalista e guerresco”. (cfr. brano)

Brano da commentare “ … Mamme povere, mamme proletarie, care e buone mamme, che non siete mai consultate quando si tratta di prendere i vostri amati figlioli per inviarli alla morte, ditelo un po’ a questi eterni mercenari, che voi non volete più procreare per le sofferenze degli opifici, per le vergogne dei postriboli e per gli orrori delle guerre. Ditelo che voi non volete più che il frutto delle vostre viscere, la carne della vostra carne, il sangue del vostro sangue, sia eternamente destinato allo sfruttamento e vada sui campi di battaglia e dell’assassinio a servire di nutrimento ai mostruosi macelli da preda per la più grande gloria dei trucidatori di popoli, per i loschi interessi di persone avide di ricchezza, pur restando prudentemente lontani dal pericolo. […] E se continueranno [a] reclamare che voi siate delle eterne produttrici di carne da dolore e da morte, voi madri proletarie, che ci metteste al mondo per la gioia e non per la tristezza, per l’intesa e non per la discordia, per l’amore e non per l’odio, per il lavoro e non per la carneficina, rispondete cessando di essere delle genitrici passive e rassegnate”. ( L’amica di Tomasina, Per il neo-maltusianesimo  in «La donna libertaria», a. II, n. 4, Forlì, 1o febbraio 1913, p. 

Bibliografia: in  Laura Fournier-Finocchiaro, « Anarchismo e femminismo nelle riviste La donna libertaria (1912-1913) e L’Alba libertaria (1915) », Laboratoire italien [En ligne], 26 | 2021 in http://journals.openedition.org/laboratoireitalien/6955 ; DOI. Ho messo il punto interrogativo accanto al nome delle direttrici della rivista, perché su di esse non sono ancora riuscito a trovare immagini e notizie biografiche.

                                                                     
CAMILLO BERNERI

 Per quanto riguarda i contributi teorici dati da Camillo Berneri alla propaganda del neo-malthusianesimo mi limito a citare: 
- Le pechê orginel , pubblicato, per la prima volta,  in Francia nel 1931, dove Camillo Berneri si oppose appassionatamente alla  "feroce logica"  antifemminista  perpetrata durante parecchi secoli dalla Chiesa cattolica ( cfr. primo brano) ; 
- Neo-malthusianesimo e anarchismo pubblicato, 20 anni circa dopo la sua morte,  su Volontà, anno XII n. 9, 1959 , dove, oltre a considerazioni di ordine demografico-economico ed igienico Berneri , sulla scia di Luigi Fabbri svolse una interessante sintetica ricostruzione della storia del neo-malthusianesimo anarchico e delle obiezioni ad esso sollevate da alcuni autorevoli anarchici ( tra cui  Elisée Reclus,  Piotr Kropotkin, Luigi Galleani, Luigi Bertoni  ed altri,)   (cfr. secondo brano) 
-  alcune norme riguardanti  la famiglia e la questione sessuale  tratto dalla " Costituzione   della  Federazione Italiana  Comuni Socialisti " (F.I.C.S.)   ) ,  redatta nel 1935.  ( cfr. terzo brano)
Brani da commentare :   1)  … La Chiesa della quale migliaia di membri  rinunciano , almeno teoricamente,  ad accrescere la popolazione, sarà severa contro ogni pratica antifecondativa. In nome della condanna  “ Tu partorirai con dolore “ essa imporrà la maternità alla donna che ha rinunciato a rimanere vergine.  Ecco l’inquisizione naturale PER SECULA SECULORUM. Eva ha peccato   nella  carne e sarà castigata nella  carne.  L’apparente contraddizione  tra la esaltazione dei castrati e delle vergini e il  precetto “ crescete e moltiplicatevi “ si risolve in feroce logica. Il peccato originale è il primo atto sessuale. I due primi esseri umani  rinunciarono all’ Eden per la Terra,  rinunciarono alla quiete eterna per entrare nella Storia, per cominciarla anzi.  Eva sarà la tentatrice dell’uomo ed Eva sarà punita . Da dove  entrò il frutto voluttuoso uscirà il  frutto di dolore .  Essa gemerà di voluttà,  ma essa urlerà spasimando nel restituire il seme fatto uomo. Il neo- malthusianesimo è il sottrarsi di Eva all’eterna dannazione.    E’  il frutto  saporoso senza le doglie della punizione. E’ la Terra convertita in Eden e il paradiso senza inferno.   […] Il mito del peccato originale ha traviato e travia la morale dell’amore. L’amore non può essere lavoro, ma gioco, poiché il lavoro è pena. La maternità non è la pena di un peccato  e  un  dovere, ma dolore che può essere largamente compensato e bisogno di un essere nuovo. Nati senza volerlo, nessun futuro possibile ha diritto a nascere. Il problema dell’armonia sociale non è nel numero, ma nella qualità e nelle possibilità di sviluppo. La coppia onoranda è la coppia che si ama, che giova alla società con l’esempio della sua armonia, con la prole sana e robusta, con la buona educazione di questa . …. “ ( Camillo Berneri, Il peccato originale) ; 2) … E veniamo al lato politico-sociale della questione. Eliseo Reclus, Galleani, Converti e m.  S   [nota mia: Max Sartin] dellAdunata [nota mia:  dei Refrattari] , constatato il carattere riformista prevalente  nella propaganda neo-malthusiana, condannano questa in blocco, come anti-rivoluzionaria e come anti-socialista. […] Galleani mi pare fosse troppo severo verso il gruppo della Régéneration di  Paul Robin, il cui programma era compendiato in questi principi: Buona nascita: Buona  educazione; Buona organizzazione  sociale. I pionieri del neo-malthusianesimo francese ( da Hardy ai coniugi Humbert) pur essendo specializzati nello studio e nella propaganda  neomalthusiana sono stati e sono dei militanti pacifisti, anticlericali, ecc. ecc. […] Alfredo Nacquet è stato il più equilibrato tra i neomalthusiani francesi in quanto ha saputo reagire al semplicismo della scuola neomalthusiana e a quello dei socialisti che rifiutano di applicare la legge della popolazione al regime egualitario. Sbarazzato il terreno di questi due semplicismi il neomalthusianesimo anarchico può avere la propria funzione feconda . […] Ad attestare il nesso tra neomalthusianesimo e socialismo è la reazione statale-borghese che ovunque reprime la propaganda malthusiana. Ed ora che nell’ URSS il problema della popolazione permane  e si fa, anzi, minaccioso; ora che le mire imperialiste ed i bisogni di prestigio si mascherano di assoluta necessità di espandersi per non esplodere; ora che nel Giappone il dramma demografico è grandioso sarebbe bene che gli anarchici studiassero un po’ il problema della popolazione e lo meditassero al di fuori delle angustie visuali di taluni neomalthusiani e degli aprioristi preconcetti degli antimalthusiani “ ( Camillo Berneri, Anarchia e neomalthusianesimo 1934-1935 ) ; 3)  "... Capo Secondo - Famiglia   Art. 44 - Il matrimonio interessa la FICS, soltanto quando la coppia convivente genera il primo nato; si intende per matrimonio la denuncia fatta da due conviventi di sesso opposto della nascita di un bambino da essi riconosciuto, all’ufficio demografico del Comune. Il divorzio, per mutuo consenso o a richiesta di uno dei coniugi, è la denuncia , fatta a quello stesso ufficio, della separazione effettuata o prossima. Art. 45 - I genitori sono obbligati ad alimentare ed assistere i loro figli, sia nati fuori sia nati dentro il matrimonio. Art. 46 – Non vi è ricerca della paternità. Il cognome è scelto all’età di vent’anni e può essere quello paterno o quello materno.  Art. 47 –  I bambini abbandonati sono allevati in istituti comunali ed il Comune assiste la maternità, gli infermi ed i vecchi . Questione Sessuale : Art. 48- Il Comune pone in vendita a prezzi politici mezzi anti-concezionali e prodotti di profilassi anti-sifilitici e anti-blenorragica e diffonde, a mezzo opuscoli, volantini, giornali murali, radio, etc. le principali nozioni della pratica neo-malthusianae dell’igiene sessuale. Art.49- L’ aborto e la sterilizzazione non sono delitti, ma debbono essere praticati da esperti. Ogni cittadino ha diritto alla sterilizzazione se affetto da malattia ereditabile ed ogni cittadina ha diritto all’aborto entro due mesi dalla gravidanza. Art.50- La prostituzione è abolita. Ogni provincia ha un  centro di rieducazione delle giovani prostitute. Art. 51- Non vi è reato sessuale quando non vi sia violenza effettuata o minacciata “
  Bibliografia:  Primo brano in Camillo Berneri, il peccato originale  ,   Archivio Famiglia Berneri pp. 10-11-12- 14 .  Secondo brano in Camillo Berneri  Neo-malthusianesimo e anarchismo pubblicato su Volontà, anno XII n. 9, 1959  pp.517,  518 ,519  e cfr. anche p. 518 l'o ’ elogio di Berneri allo studio di Luigi Fabbri, La generazione cosciente . Terzo brano in Stefano D'Errico, Anarchismo e politica nel problemismo e nella critica all'anarchismo del ventesimo secolo. Il "programma minimo" dei libertari del Terzo Milennio. Rilettura antologica e biografica di Camillo Berneri. Mimesis, 2007 p. 373. Nella nota  311 p.  481 Stefano D' Errico cita, su questo argomento, il libro di  Pietro Adamo, Anarchia e società aperta, che, purtroppo non sono ancora riuscito a consultare . Cfr. anche Carlo De Maria,  Famiglia ed emancipazione agli occhi di C. Berneri in Studi Urbinati, Università degli Studi di Urbino, anno LXXV 2005 p 59 e pp. 60-61.

Nota: Altri brani tratti da  Le pechê orginel di Camillo Berneri si trovano in questo blog nei seguenti post : "LA RIVOLUZIONE SESSUALE (1) ........" ;  " JOSEPH -PIERRE PROUDHON ......"

GIOVANNA CALEFFI BERNERI
Al vivace dibattito sul neo-malthusianesimo , come è noto, pose  fine  l’avvento del fascismo , che  col supporto entusiastico della Chiesa  cattolica,    impose, soprattutto per fini bellici,  durante tutto il ventennio  la crescita demografica come dovere patriottico. Il merito di avere reintrodotto,  in Italia , dopo la caduta del regime clerico-fascista, il neo-malthusianesimo e in particolare il  tema del controllo delle nascite , spettò, principalmente a Giovanna Caleffi Berneri  (cfr. post GIOVANNA CALEFFI BERNERI E …….), che riuscì grazie alla sua determinazione e coraggio a superare pesanti  ostacoli di ordine politico-sociale e religioso  (cfr. brani da commentare)
Brani da commentare: 1)  Ma indipendentemente dalle considerazioni sociali il fatto della maternità è di tale importanza che non deve ridursi ad una funzione puramente animale, ma essere un atto cosciente della volontà. Su questa nostra rivista abbiamo affrontato uno dei problemi più urgenti per noi italiani: quello del controllo delle nascite . Perciò ci ritroviamo sulla stessa strada di E. Humbert, anarchico e figlio del popolo che aveva avuto modo di constatare nei quartieri popolosi di Parigi i terribili drammi degli amori clandestini e delle maternità povere. Voleva che le donne si liberassero da tanta miseria e di tanti incubi, senza ricorrere agli estremi rischi  dell’aborto, per essere madri  quando a loro piaceva…” (  .(Giovanna BerneriG.B. , Recensione del libro di Jeanne Humbert, : Eugène Humbert la vita e l’opera di un neomalthusiano ,in  Volontà, a. II n. 2 , 1-8-47 pp. 62-63 ) ;  2) … In Italia accenni  d’un movimento malthusiano si sono avuti prima del fascismo, con pubblicazioni ed  anche associazioni che stavano impiantando il problema seriamente. Possiamo, dobbiamo anzi ricordare che forse i migliori contributi all’agitazione si sono avuti tra noi  (nota mia : gli anarchici)  da parte di Luigi Fabbri con il suo libro  Generazione cosciente e di Camillo Berneri, Ma il fascismo sopravvenuto ha cancellato perfino il ricordo di quel moto, di cui i giovani non sanno  certamente nulla. La propaganda demografica ha esasperato la naturale tendenza del nostro popolo povero a far figli inconsideratamente. E la furbizia dei suoi agenti ha presentato la volontà di controllo delle nascite come negazioni dall’avere figli. Bisogna quindi agire, riaffermare il controllo delle nascite come mezzo per assicurarsi una famiglia  armonica, fondata sull’amore e volta naturalmente a concretarsi nei figli, in tutti i figli che possiamo mantenere ed educare. […] Questo problema deve avere la sua parte della nostra attività. Dobbiamo inserirlo nel campo della nostra attività quotidiana di anarchici, come il problema dell’educazione, come il problema militare, come tutti gli altri problemi la cui soluzione dipende dagli sforzi che ciascuno di noi può fare giorno per giorno, contro i pregiudizi e le convenzioni, contro l’autorità oppressiva della Chiesa, dei governi e dei padroni, avendo sempre in vista la volontà della liberazione totale “.  ( Giovanna Berneri, Il controllo delle nascite, in Volontà (Napoli ), a. II, n. 5. 1-11- 1947) ;  3) "…  Nel campo della  scienza, la Chiesa  pretende di avere l’ultima parola. Persino nel campo della medicina ha tentato di affermare, per bocca della sua più alta autorità, che tra la vita di una madre e quella di un nascituro, se si impone una scelta, bisogna scegliere per il nascituro. La famiglia, è famiglia solo se si inquadra nella sua concezione cattolica … ma non cristiana. […]  Non c’è quindi da stupirsi che in Italia non ci sia ancora una legge per il divorzio e non si incominci una sana educazione sul controllo delle nascite, nonostante fosse questo un mezzo per rimediare al nostro eccesso di popolazione. La Chiesa non si accontenta solo di mettere all’indice i libri che non le vanno ( e questo è un diritto suo che nessuno vuole contestarle) , ma invita le autorità civili che hanno delle responsabilità per la morale pubblica perché non si stampino e si diffondano simili scritti. Cioè  interferisce in campi non suoi. […] L’ Italia sta diventando un’altra Spagna: terra di fortuna per i preti. L’imperialismo del Vaticano è altrettanto, ed oggi ancor più pericoloso di quello occidentale ed orientale. Se non lo considereremo come il pericolo n. 1 e non lo combatteremo con tutte le nostre forze e le nostre energie, ci troveremo presto in Italia una casta di preti che governerà da padrona assoluta ed asservirà l’ Italia ancor più di quello che l’avesse asservita Mussolini “ (  Giovanna Berneri Fascismo cattolico in Volontà a. VI n. 10-11, 15, 12, 1952 pp. 574-579)  
Bibliografia: Primo brano in Giorgio Sacchetti, Giovanna Caleffi Berneri redattrice di “Volontà” . Lineamenti di un contributo teorico (1946-1962) in Giovanna Caleffi Berneri e la cultura eretica di sinistra nel secondo dopoguerra. Giornata di studi Reggio emilia, 22 novembre 2008, a cura di Fiamma Chessa, Reggio Emilia, Biblioteca Panizzi /Archivio Famiglia Berneri- Aurelio chessa , 2012 pp. 91-92.  Secondo e terzo brano in  Giovanna Caleffi Berneri, Un seme sotto la neve. Carteggi e Scritti. Dall’antifascismo in esilio alla sinistra eretica del dopoguerra (1937-1962) . Cura e introduzione di Carlo De Maria, Biblioteca Panizzi – Archivio Famiglia Berneri- Aurelio Chessa, 2010 pp.  330-331  e  pp. 401-402


Si deve infine  sottolineare come nel pensiero di Giovanna Caleffi Berneri, in sintonia con quanto stava avvenendo in molti altri Stati europei e negli Stati Uniti, dove la Chiesa Cattolica  non era  preponderante, il movimento del controllo delle nascite era strettamente connesso  alla  emancipazione della donna  e alla rivendicazione di una educazione sessuale autenticamente libertaria, altri due grandi tabù del cattolicesimo di quegli anni . (cfr. brano)
Brano da commentare: “ In Inghilterra dal principio di quest’anno l’educazione sessuale è diventata obbligatoria in tutte le scuole. Nel Nord Europa (con la Danimarca all’avanguardia), la questione sessuale occupa nell’insegnamento il posto che merita, e nella stessa Francia sta per entrare a far parte dei programmi d’insegnamento. Igiene del sesso, controllo delle nascite, corsi di orientamento nelle cliniche materne per le fanciulle, sono tutti mezzi con i quali si cerca di liberare i giovani dal tormento del sesso, di renderli consci delle responsabilità a cui essi vanno incontro quando si trovano a soddisfarne i bisogni. Il sesso esaminato in piena luce, spogliato dai falsi pudori e pregiudizi che lo circondano per la grettezza e l’ipocrisia della morale contemporanea, non è più la causa di tanti mali individuali e sociali. Anzi diviene – come deve essere – fonte di gioia, di serenità, di forza, con l’affermazione del libero e sano soddisfacimento finché non si decide di formare la famiglia , con l’affermazione della libera maternità che si costituisce in famiglia anche senza la tutela  del padre, con l’affermazione della famiglia pensata e voluta da un uomo e una donna per i quali l’amore sessuale e la generazione dei figli sono due momenti necessari, ma ciascuno in tempo e in modo di cui non va lasciata la cura al cieco istinto. Da noi non c’è speranza che idee simili vengano prese in considerazione da ampi strati sociali in un prossimo futuro.  […]  C’è un’ omertà generale per cui si preferisce ignorare e chiudere gli occhi sulle vere cause degli infanticidi, degli aborti, dei bambini abbandonati, delle neurosi così frequenti oggigiorno, piuttosto che liberarsi di una “morale” che nella maggior parte dei casi è soltanto abitudine e inerzia. Sarebbe necessario  che un vento rinnovatore entrasse nella scuola: invece i preti vi si sono installati con l’insegnamento religioso obbligatorio e fanno di tutto per impedire che la scuola italiana segua l’esempio delle scuole più libere di altri paesi. […] E’ impossibile introdurre l’educazione sessuale nella scuola che oggi i preti governano. Ma nulla ci vieta di prendere esempio dalle associazioni di genitori ed insegnanti dei paesi anglosassoni e tentarne di analoghe tra noi; né di costituire associazioni del tipo di quelle che vicino a noi, in Francia, hanno finito con l’imporre il problema all’attenzione del popolo. E perché non cominciare intanto a discutere tra noi, nei nostri gruppi, in riunioni con amici, mettendo sul tappeto testi scottanti come il vecchio Havelock Ellis od il nuovo  Kinsey, chiarendo con Maranon le diversità necessarie tra uomo e donna, illuminado l’idea, la volontà del gioco sessuale indipendente dalla costituzione della famiglia, ecc. ?  […]  Ancora , come attività che è fondamentale per ogni diffusione di conoscenze del sesso, lo studio e la diffusione della tecnica del controllo delle nascite. Non i soliti discorsi cantaridati e generici, ma studi pacati ed obbiettivi sui mezzi pratici per aver sani rapporti sessuali senza far figli finché non si vuole, cioè finché non si può. E quindi incitamento ed aiuto alle coppie che già hanno troppi figli, costituzione di gruppi per la propaganda del controllo delle nascite, e propaganda aperta e pubblica che obblighi i governanti clerico-repubblicani d’Italia a processi sempre più numerosi per tenere valide le  leggi demografiche del fascismo, con che quelle leggi finiranno per crollare nella coscienza del popolo, ancor oggi “imbottito” che il numero è potenza. …” (Giovanna Caleffi Berneri, I figli di nessuno, in Volontà   a. IV n. 5 , 15, 11 1949 pp. 287-291 )
Bibliografia: Giovanna Caleffi Berneri, Un seme sotto la neve. Carteggi e Scritti. Dall’antifascismo in esilio alla sinistra eretica del dopoguerra (1937-1962) . Cura e introduzione di Carlo De Maria, Biblioteca Panizzi – Archivio Famiglia Berneri- Aurelio Chessa, 2010, pp.  349-351
 
 Concludo infine ricordando come , nonostante le varie assoluzioni a formula piena che Giovanna Berneri , insieme a Cesare Zaccaria, conseguirono, durante  i  processi, subiti  nel  1949-50 e nel 1955,  per il reato previsto dall’articolo 553 del Codice Rocco, che vietava le pratiche contro la  procreazione e la loro propaganda   (cfr. post GIOVANNA CALEFFI BERNERI …) la Caleffi Berneri non riuscì mai a vedere, durante la sua vita,  l'abrogazione di quel famigerato articolo catto-fascista , avvenuta soltanto nel 1978 , in seguito alle lotte degli anni sessanta e settanta  del XX secolo  per l’emancipazione delle donne, e per il diritto all’ auto determinazione del proprio corpo e per la libertà sessuale, tutti temi,  di cui, come sottolinea Tiziana  Pironi,  la Caleffi Berneri  fu  coraggiosa e  instancabile  pioniera . (brano da commentare)
Brano da commentare: “ .. Del resto, va ricordata la battaglia che ella intraprese, insieme a Cesare Zaccaria, in favore del controllo delle nascite, un problema in quel momento del tutto trascurato dai partiti della Sinistra. Nel porre la questione  in termini di  educazione alla autodeterminazione femminile,  la Berneri affrontava con largo anticipo un tema che sarà centrale per il femminismo degli anni Settanta: la rivendicazione della completa padronanza di sé e del  proprio corpo da parte della donna. Secondo lei, la questione dell’educazione sessuale “urgeva in un paese dove i problemi relativi al sesso erano  dei tabù ed erano circondati da  ignoranza e pregiudizi “  (Tiziana Pironi, Percorsi di pedagogia femminile..)
Bibliografia: Tiziana Pironi, Percorsi di pedagogia al femminile. Dall’ unità d’ Italia al secondo dopoguerra,   Carocci editore, 2014, p. 134 
                                                                           
EMMA GOLDMAN

Non essendo possibile per ragioni di spazio e  per le  mie scarse conoscenze  sull’argomento   soffermarmi sulla storia del neomalthusianesimo anarchico anglo-americano, mi limito a ricordare come EMMA GOLDMAN  insieme al suo compagno BEN REITMAN ( cfr. post GLI HOBOS, BOX CAR BERTHA, BEN REITMAN) )  abbiano tenute numerose conferenze in varie città  statunitensi  su questo tema , a quei tempi vietatissimo,  subendo parecchi   arresti e processi. Bisogna inoltre aggiungere che nel suo opuscolo  Gli aspetti sociali del controllo delle nascita , Emma Goldman  elencò alcune differenze rispetto al malthusianesimo classico ,che  ancor oggi, mi sembrano ,  tenendo che esso fu scritto  nel 1916,  confermare pienamente  il suo straordinario  acume e la sua  ampiezza di vedute. (cfr. brano)
Brano da commentare:   “ Il capitalismo, che era ancora un bambino al tempo di Malthus, da allora è cresciuto fino a diventare un mostro insaziabile […]  Il capitalismo non può esistere senza militarismo e finché le masse forniscono materiale da distruggere nelle trincee e sui campi di battaglia, il capitalismo avrà molto materiale a disposizione. Neo cosiddetti bei tempi, il capitalismo inghiotte masse di persone per poi rigettarle fuori nei periodi di “depressione industriale” .Questa superflua massa umana che va ad ingrossare le fila  dei disoccupati , e che rappresenta la minaccia più grande dei tempi moderni, è denominata dai nostri borghesi politici economisti il margine di lavoro.  Per loto in nessun caso deve venire a mancare il margine di lavoro. Altrimenti la sacra  istituzione, conosciuta come civiltà capitalista , crollerebbe. Così i politici, economisti, insieme con tutti i sostenitori del regime capitalista, sono a favore di una umanità numerosa ed eccessiva e sono quindi contrari al controllo delle nascite. Tuttavia la teoria di Malthus contiene più verità che finzione. Nel suo aspetto moderno non poggia più sulla speculazione, ma su altri fattori correlati e intrecciati ai tremendi cambiamenti sociali in corso in tutto il mondo. In primo luogo c’è  l’aspetto scientifico , la tesi degli uomini di scienza più eminenti, che ci dicono che un’esistenza denutrita e oberata di lavoro non è in grado di riprodurre una discendenza sana .[…] In secondo luogo c’è il risveglio  mentale della donna che gioca una parte non piccola in nome del controllo delle nascite.  .[…] Per anni è stata in ginocchio davanti all’altare del potere impostole da Dio, dal Capitalismo, dallo Stato e dalla morale. Oggi si è risvegliata dal suo secolare sonno. Si è liberata dall’incubo del passato, ha girato il suo viso verso la luce e sta proclamando ad alta voce che non sarà più complice nel mettere al mondo bambini indifesi, solo per essere macinati nella polvere della ruota del capitalismo e essere ridotti in brandelli nelle trincee e nei campi di battaglia.  E chi può darle torto? […] Di sicuro dovrebbe essere nella posizione di decidere quanti figli mettere al mondo, se farlo con l’uomo che ama e perché lei lo vuole, o nascerebbe nell’odio e nel disgusto. […] E’ precisamente per questo motivo che le donne dovrebbero avere la consapevolezza che servirebbe un periodo dai tre ai cinque anni di distanza tra ogni gravidanza, che dia loro la possibilità di prendersi meglio cura dei bambini già nati.  Ma non è soltanto la donna che ha cominciato a capire l’importanza del controllo delle nascite. Anche gli uomini, gli operai, in particolare, hanno imparato a vedere nelle grandi famiglie un torchio intorno al collo, deliberatamente impostogli dalle forze reazionarie della società, perché la grande famiglia paralizza il cervello e intorpidisce i muscoli delle masse dei lavoratori. […] Miserabile, così come sono i guadagni di un uomo con una famiglia grande, non può rischiare nemmeno quel poco, così continua con i compromessi, tremando di fronte al padrone, soltanto per guadagnare quanto basta a malapena  per sfamare le tante piccole bocche. Non osa aderire a un’organizzazione rivoluzionaria, non osa scioperare, non osa esprimere un’opinione.  Le masse di lavoratori si sono risvegliate alla necessità del controllo delle nascite, come mezzo per liberare se stessi dal terribile giogo e come un mezzo per poter fare qualcosa per quelle già esistenti, impedendo ad altri bambini di venire al mondo. Ultimo, ma non per importanza, un cambiamento dei rapporti fra i sessi che anche se non coinvolge un largo numero di persone, si sta facendo sentore tra una notevole minoranza. In passato e in larga misura per l’uomo medio di oggi, la donna continua ad essere un mero oggetto,  un mezzo per un fine, soprattutto un mezzo fisico e basta. Ma ci sono uomini che vogliono più di questo da una donna […] Lentamente, ma certamente questi uomini hanno imparato che se la donna perde la sua sostanza in eterne gravidanze, confinata a lavare pannolini, le rimane poco tempo per qualsiasi altra cosa. Meno di tutto ha tempo per le questioni che assorbono il padre dei suoi figli. Oltre alla stanchezza fisica e allo stress nervoso , lei diviene un ostacolo sulla strada del marito e spesso il suo peggior nemico. E’ quindi per la sua stessa protezione e anche per il suo bisogno di essere compagno e amico della donna che ama, che un gran numero di uomini vogliono esonerarla dalla terribile imposizione di costante riproduzione della vita e quindi sono a favore del controllo delle nascite. Da qualsiasi angolazione, quindi, la questione del Controllo delle nascite venga considerata, è il tema dominante dei tempi moderni e come tale non può essere spazzata via con la persecuzione, l’incarcerazione  o la cospirazione del silenzio  “ ( Emma Goldman,  Gli aspetti sociali del controllo delle nascite, Aprile 1916 )
Bibliografia: in Pamela Grassi, La donna  più pericolosa  d’America . Il femminismo anarchico nella vita e nel pensiero di Emma Goldman, Introduzione di Luigi Balsamini,  La Fiaccola , 2014, pp. 101-104
 
 
  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
       

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